RSD: disforia sensibile al rifiuto nelle persone ADHD
Cosa troverai qui
- Cos’è la RSD (Disforia Sensibile al Rifiuto) e come si manifesta negli adulti con ADHD
- Perché il rifiuto, reale o percepito, può scatenare reazioni intense
- Strategie concrete per gestire emozioni e pensieri legati alla RSD
- Come comunicare con gli altri e chiedere supporto senza sentirsi “troppo”
- Un incoraggiamento finale per ricordarti che non sei solo
Cos’è la RSD e perché fa così male
Se vivi con l’ADHD, probabilmente conosci bene quella sensazione di essere travolto da emozioni fortissime quando ti senti criticato o rifiutato. Questa è la RSD, Disforia Sensibile al Rifiuto. Non è solo tristezza o frustrazione: è un dolore emotivo acuto, spesso improvviso, che può farti sentire fragile, arrabbiato o in colpa.
Non serve un vero rifiuto: basta una smorfia, un messaggio letto senza risposta, un feedback poco caloroso, e il cervello scatta in modalità allarme. È il modo in cui il nostro sistema nervoso ipersensibile reagisce alla percezione di non essere accettati.
Come si manifesta nella vita di tutti i giorni
Gli effetti della RSD possono essere diversi e a volte confusi con altri problemi emotivi. Alcuni esempi concreti:
- Evitare di condividere idee per paura di ricevere critiche
- Reagire in modo impulsivo o difensivo a commenti neutri
- Ruminare per ore su un messaggio o una conversazione
- Sentirsi improvvisamente senza energie o motivazione
Riconoscere questi schemi è il primo passo per gestirli. Non sei “troppo sensibile” per scelta: è il tuo cervello che amplifica le emozioni.
Strategie per affrontare la RSD
La RSD non si elimina con la forza di volontà, ma ci sono strumenti pratici per ridurne l’impatto:
- Dare un nome alla sensazione: dire a se stessi “Questa è RSD” aiuta a separare l’emozione dalla realtà.
- Creare un piccolo rituale di autocura: respirazione, scrivere pensieri su un quaderno, fare una passeggiata.
- Parlare con persone di fiducia: condividere l’esperienza con chi capisce riduce il senso di isolamento.
- Prendere tempo prima di reagire: anche solo 10 minuti possono evitare risposte impulsive.
Se senti che la RSD impatta fortemente la tua vita, un terapeuta esperto in ADHD può aiutarti a trovare strategie su misura.
Comunicare con gli altri senza sentirsi “troppo”
Spiegare la RSD alle persone vicine può sembrare difficile, ma anche liberatorio. Frasi semplici come:
- “A volte reagisco forte a certe cose, non è contro di te”
- “Mi serve un po’ di tempo per rielaborare quando mi sento ferito”
Aiutano chi ti vuole bene a capire che le tue reazioni non sono capricci, ma parte del tuo modo di vivere le emozioni.
Un incoraggiamento finale
La RSD non è un difetto di carattere, ma parte di come funziona un cervello ADHD. Con consapevolezza, supporto e piccole strategie quotidiane, puoi imparare a non farti travolgere ogni volta. Ricorda: la sensibilità che oggi ti sembra una ferita, è anche ciò che ti rende empatico e creativo.
L’articolo in pillole
- La RSD è un dolore emotivo intenso legato a rifiuto reale o percepito
- Non sei “troppo sensibile”: è il tuo cervello che amplifica le emozioni
- Riconoscerla aiuta a separare emozione e realtà
- Strategie utili: nominare la RSD, prendersi tempo, parlare con persone fidate
- Conoscere e comunicare la tua esperienza è il primo passo per vivere meglio
Commenti
Posta un commento